Il turismo è una risorsa importante dell’economia nazionale e il suo sviluppo ha un impatto rilevante sui settori di attività economica dei comparti manifatturiero e dei servizi. Le statistiche sull’offerta e sulla domanda turistica delineano un quadro di sintesi del potere attrattivo e della capacità di accoglienza dell’Italia di cui è nota la straordinaria ricchezza in termini di aree costiere e montane e di città d’arte.
In breve
- Nel 2020, in Italia, sono presenti 32.202 alberghi e quasi 195 mila esercizi extra-alberghieri che offrono, nel complesso, circa 5,2 milioni di posti letto. La maggiore capacità ricettiva è nel Nord-Est, con 1,8 milioni di posti letto.
- Nel 2020, a livello nazionale il numero degli alberghi diminuisce del -1,6%, mentre si rileva una sostanziale crescita del numero degli esercizi extra-alberghieri (+4,9%).
- Mediamente, in Italia, nel 2020, ci sono 86,4 posti letto ogni mille abitanti, a fronte di una media europea di 62,4.
- Nel 2020, a causa della pandemia da COVID-19, si rileva, per gli esercizi ricettivi, un crollo senza precedenti sia degli arrivi (-57,6%), sia delle presenze (-52,3%), mentre aumenta di 0,42 giornate la permanenza media (3,74 notti).
- Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana sono le Regioni che registrano il maggior numero di presenze turistiche nel 2020 (circa il 52,8% del totale delle presenze rilevate in Italia).
- Nel 2020, la domanda turistica della popolazione residente subisce l’impatto della pandemia da COVID-19, registrando una contrazione senza precedenti: i viaggi effettuati sul territorio nazionale, per motivi di vacanza e di lavoro, scendono a 34 milioni e 130 mila (-37,1% rispetto al 2019), per un totale di 202 milioni e 673 mila pernottamenti in alloggi collettivi e privati (-27,2% rispetto al 2019).
- Nel 2019, prima della pandemia da COVID-19, in Italia il 39,7% dei residenti di 15 anni e più ha fatto almeno una vacanza lunga (di 4 notti o più). Pertanto, l’Italia si attesta al di sotto della media europea (49,8%).
ITALIA
uno sguardo d'insieme
In Italia, nel 2020, si contano 226.855 esercizi ricettivi (alberghieri ed extra-alberghieri) con più di 5,2 milioni di posti letto. Rispetto al 2019, si rileva una sostanziale crescita del numero di esercizi (+3,9%), mentre si nota una leggera flessione per il numero dei posti letto (-0,5%).
Capacità degli esercizi ricettivi per numero di posti letto (valori assoluti)
Nel 2020, Il numero di alberghi è di 32.202 unità, con 2,2 milioni di posti letto. Rispetto al 2019, si rileva una flessione, rispettivamente, del 1,6% per i primi, e del 1,4% per i secondi. Il numero degli esercizi extra-alberghieri è di 194.653 unità, in crescita rispetto al 2019 (+4,9 %) e con più di 2,9 milioni di posti letto (+0,2 %). A causa della pandemia da COVID-19, i flussi di clientela negli esercizi ricettivi registrano un crollo senza precedenti: si rilevano 208,4 milioni di presenze totali (- 52,3% rispetto al 2019) e 55,7 milioni di arrivi (-57,6% rispetto al 2019). Le flessioni sono molto più elevate per i clienti non residenti (-70,3% le presenze) rispetto ai residenti (-33,8%).
La permanenza media del soggiorno nelle strutture ricettive è di 3,74 notti, in aumento rispetto all’anno precedente (+0,42 notti), con valori in crescita sia per i residenti in Italia (+0,39 notti) sia per i residenti all’estero (-0,57 notti).
Nel 2020, la domanda turistica della popolazione residente subisce l’impatto della pandemia da COVID-19, registrando una contrazione senza precedenti: i viaggi effettuati sul territorio nazionale, per motivi di vacanza e di lavoro, scendono a 34 milioni e 130 mila (-37,1% rispetto al 2019), per un totale di 202 milioni e 673 mila pernottamenti in alloggi collettivi e privati (-27,2%). Il calo più consistente si rileva nel segmento dei viaggi per motivi di lavoro, che si riduce a poco più di un terzo di quelli svolti nel 2020, rappresentando, nel 2020, appena il 6,3% degli spostamenti e il 3,3% dei pernottamenti trascorsi in viaggio.
Anche le vacanze subiscono un ingente calo: attestandosi a meno di 32 milioni (-34% rispetto al 2019), rappresentano il 93,7% del totale dei viaggi (96,7% dei pernottamenti). La durata media dei soggiorni in Italia aumenta leggermente e si attesta a 5,9 notti (6,1 per le vacanze), per effetto delle vacanze di 4 notti e più, mediamente più lunghe rispetto al 2019 (da 9,0 notti a 9,7). La durata media dei viaggi di lavoro rimane stabile a 3,0 notti.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2020, il Nord-Est, con quasi 1,8 milioni di posti letto (34,6% del totale nazionale), è la ripartizione con la maggiore capacità ricettiva; seguono, ben distanziate, le ripartizioni del Centro e del Mezzogiorno, con circa 1,3 milioni di posti letto ciascuna (25% del totale nazionale). Il Nord-Est è la ripartizione con il più elevato numero di posti letto per mille abitanti (153,2); le Regioni che ne fanno parte superano il numero di posti letto per mille abitanti rilevato a livello nazionale (86,4).
Il Nord-Ovest registra il valore più basso tra le ripartizioni (50,2), con l’eccezione della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste che, con 462,2 posti letto per mille abitanti, occupa il primo posto nella graduatoria. Nel Centro, solo il Lazio ha un numero di posti letto per mille abitanti (73,1) inferiore a quello nazionale.
Nel 2020, le Regioni in cui si registra il maggior numero di presenze turistiche (di residenti e non residenti), sono: Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Queste Regioni accolgono complessivamente circa 110,1 milioni di presenze (pari al 52,8% del totale nazionale).
Viaggi di vacanza breve per regione di destinazione. Anno 2020 (composizioni percentuali)
Viaggi di vacanza lunga per regione di destinazione. Anno 2020 (composizioni percentuali)
Per quanto riguarda il complesso dei viaggi, pur nel calo generalizzato del 2020, le Regioni più visitate dai residenti in Italia sono Toscana, Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige/Sudtirol, Lombardia, Veneto e Campania, che ospitano complessivamente il 55,1% dei flussi turistici, con quote che variano tra il 5,9% della Campania e l’11,5% della Toscana. Quest’ultima Regione è la meta privilegiata per le vacanze (11,7%), soprattutto se brevi (12,5%), mentre è seconda in classifica (11,1%) per i soggiorni lunghi, subito dopo il Trentino Alto-Adige/Sudtirol (11,7%). Per lavoro, si viaggia di più in Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio che, complessivamente, ospitano il 42,6% dei viaggi d’affari in Italia.
L’emergenza sanitaria da COVID-19 riduce la partecipazione al turismo in tutte le aree del Paese e in tutti i periodi dell’anno, maggiormente nel secondo e nel quarto trimestre, coerentemente con l’andamento della diffusione del virus e delle restrizioni negli spostamenti.
Permangono forti differenze nella propensione a viaggiare: sebbene a livelli inferiori, in tutti i periodi dell’anno e per tutte le tipologie di viaggio, la popolazione residente al Nord viaggia di più rispetto alla popolazione residente al Sud e nelle Isole. In particolare, la partecipazione al turismo è maggiore nel Nord-Ovest in estate (45,7%) e in autunno (7,3%), mentre, negli altri periodi dell’anno, a viaggiare di più sono i residenti nel Nord-Est (17,0% in inverno e 11,3% in primavera).
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2020, in Europa, si registrano in media, negli esercizi ricettivi, 62,4 posti letto ogni mille abitanti. La Croazia ha il valore di gran lunga più elevato (285,3); seguono, piuttosto distanziati, Austria e Cipro, che superano i 100 posti letto ogni mille abitanti, seguiti da Lussemburgo, Malta, Slovenia, Grecia e Italia. Nel periodo dal 2000 al 2020, in Europa, la capacità ricettiva rispetto alla popolazione residente è cresciuta, passando da 48,3 a 62,4 posti letto per mille abitanti. Anche l’Italia registra un aumento considerevole, passando da 68,7 posti letto per mille abitanti nel 2000 agli 86,4 del 2020. La maggior parte dei Paesi dell’Ue registra una permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi inferiore a 4 notti. L’Italia si colloca in quarta posizione (3,74 notti), superando la permanenza media registrata a livello dell’Ue 27 (3,06 notti). In cima alla graduatoria, si collocano Croazia, Danimarca e Malta, con una permanenza media al di sopra delle 4 notti.
Non si dispone ancora di dati completi sull’andamento della domanda turistica nell’anno della pandemia da COVID-19 a livello europeo per effettuare confronti tra i Paesi. L’ultimo anno disponibile è il 2019, durante il quale, il 49,8% dei residenti europei di 15 anni e più ha effettuato almeno una vacanza lunga (di 4 notti o più). Al primo e all’ultimo posto in graduatoria si collocano, rispettivamente, i Paesi Bassi (75,5%) e la Romania (12,6%). L’Italia (39,7%) resta al di sotto sia della media europea, sia dei valori rilevati in Germania (63,4%), Austria (61,0%) e Francia (58,4%), Paesi con una propensione al turismo storicamente più elevata della media.
Persone di 15 anni e oltre che hanno fatto almeno un viaggio di 4 notti o più per vacanza. Anno 2019 (per 100 residenti con le stesse caratteristiche)