L’approvvigionamento energetico è fondamentale per le società contemporanee; è essenziale per l’alimentazione del sistema produttivo, il soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione e ha ricadute sullo stato dell’ambiente. L’analisi della domanda e dell’offerta energetica e dell’apporto delle differenti fonti di produzione di energia è indispensabile per valutare potenzialità e limiti del sistema energetico. In un contesto interessato da cambiamenti climatici e dall’intensificarsi di fenomeni estremi, assume un ruolo di rilievo la percentuale di energia prodotta attraverso le fonti rinnovabili, in grado di diminuire le emissioni di gas clima alteranti.
In breve
- In Italia, nel 2020, anno della pandemia, il consumo di energia elettrica pro capite diminuisce sensibilmente (-5,5%) rispetto al 2019, raggiungendo livelli nettamente inferiori a quelli registrati prima del 2008. Diminuisce del 4,1% anche la produzione interna.
- I consumi pro capite di energia elettrica più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e Lombardia; i più bassi in Sicilia, Campania e Calabria.
- Nel 2020, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Basilicata. Queste Regioni realizzano un surplus di produzione green che viene trasferito alle altre Regioni.
- Nel 2019, per quota di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili, l'Italia, con il suo 35,0% supera la media Ue (34,1%) ed è al dodicesimo posto nella relativa graduatoria dei 27 Paesi dell’Ue.
- Per consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia (con 18,2% nel 2019 e 20,4% nel 2020) ha raggiunto e superato l’obiettivo europeo (17%) fissato per il 2020. Ma è lontana dal nuovo obiettivo del 32% stabilito per il 2030 dal settimo target di sviluppo sostenibile previsto dall’Agenda 2030 (Energia pulita e accessibile).
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Il settore energetico ha un ruolo determinante nello sviluppo economico sostenibile di un Paese. La quantità e la qualità delle fonti energetiche disponibili, nonché la tecnologia impiegata per la produzione e il loro utilizzo, condizionano sia l’entità dello sviluppo, sia l’impatto sull’ambiente.
In Italia, nel 2020, il consumo elettrico nazionale ammonta mediamente a 4.774,9 kWh per abitante, in diminuzione dello 5,5% rispetto all’anno precedente. Nell’anno della pandemia da COVID-19 (2020), il livello di consumo cala drasticamente e risulta inferiore a tutti i valori registrati in precedenza, anche a quelli collegati alla congiuntura economica negativa iniziata nel 2008.
Nel 2020, la produzione interna di energia elettrica si attesta a 47,2 GWh per 10.000 abitanti, in decrescita del 4,1% rispetto al 2019. La diminuzione è da imputare alla produzione termoelettrica non rinnovabile (in calo del -8,2% rispetto al 2019), eolica (-7,1%) e geotermica (-0,8%), non compensate dagli incrementi ottenuti nelle produzioni idroelettrica (+2,8% rispetto al 2019), fotovoltaica (+5,3%) e tramite bioenergie (+0,4%).
La strategia europea per una crescita economica sostenibile promuove la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico quali mezzi di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse; in quest’ottica, tutti gli Stati membri sono chiamati a incrementare l’uso delle fonti rinnovabili di energia (FER). In particolare, la Direttiva 2009/28/ Ce vincola l’Italia a coprire, mediante FER, il 17% dei consumi finali lordi di energia entro il 2020 (l’Ue ha come obiettivo un incremento medio del 20%). Nel 2020, in Italia, questa quota si attesta al 20,4%, valore superiore al target assegnato e in aumento rispetto al 2019 (18,2%).
Per quanto riguarda il solo settore elettrico, per il quale la Direttiva 2009/28/Ce non pone un obiettivo vincolante, l’incidenza delle FER sul consumo interno lordo di energia elettrica si attesta, nel 2020, al 38,1%, con un aumento di 3,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I target 2020 fissati per l’Italia dalla Direttiva 2009/28/Ce sono dunque raggiunti; tuttavia, poiché il nuovo quadro comunitario 2021-2030 (Direttiva RED II) vincola la quota FER sui consumi totali lordi dell’Ue al 32% entro il 2030, il ruolo delle fonti rinnovabili dovrà essere ulteriormente rafforzato e incentivato.
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2020, ad eccezione della Liguria, tutte le Regioni del Nord Italia, insieme a Toscana, Umbria e Sardegna, presentano un consumo pro capite di energia elettrica superiore alla media nazionale. I valori più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia (7.918,8 kWh per abitante), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (7.235,0) e Lombardia (6.177,0); i più bassi in Sicilia (3.407,1), Campania (2.842,9) e Calabria (2.606,5).
Per quanto concerne la produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione, la situazione è più variegata: a mostrare le produzioni maggiori sono principalmente le Regioni del Nord (per la presenza di centrali idroelettriche) e del Mezzogiorno (per la presenza di impianti eolici e fotovoltaici), mentre tutte le Regioni del Centro presentano valori inferiori al dato medio nazionale. La massima quantità di energia elettrica pro capite prodotta si riscontra in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (293,8 GWh per 10 mila abitanti), Trentino-Alto Adige/Sudtirol (126,6) e Molise (109,5); i valori più bassi si registrano nel Lazio (22,3), Campania (20,7), Liguria (16,3), e Marche (15,0).
Nel 2020, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Basilicata. Inoltre, un surplus di produzione elettrica green è trasferito alle altre Regioni dalla rete di trasporto nazionale. In Molise, Puglia e Calabria, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili supera il 50%. In fondo alla graduatoria, con valori inferiori al 25%, sono: Liguria, Emilia-Romagna e Lazio. Il dato nazionale di fonte Terna si attesa, nello stesso anno, al 37,4%.
Per i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto), se si osserva il dato regionale più aggiornato relativo al 2019, emerge che la maggior parte delle Regioni ha una quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili superiore al valore fissato per ciascuna dal Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo economico. A livello complessivo nazionale, il dato rilevato per il 2019 (17,1%, al netto del contributo FER nel settore dei trasporti) supera di 0,3 punti percentuali quello dell’anno precedente e risulta superiore al dato previsto dallo stesso Decreto per il 2020 (14,3%).
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili. Anno 2020 (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2019 il consumo di energia elettrica nei 27 Paesi Ue è in media uguale a 5.550,1 kWh per abitante. 17 Stati membri presentano una contrazione dei consumi; tra questi, registrano una contrazione maggiore Germania (-3,4%), Svezia (-3,3%), Slovacchia (-3%), Lussemburgo (-2,9%), Estonia (-2,7%) e Spagna (-2,4%). Al contrario, un aumento superiore all’1% si registra per Ungheria, Grecia, Lituania e Bulgaria. L’Italia, con un consumo di energia elettrica pari a 4.887,6 kWh per abitante, si pone al diciassettesimo posto della graduatoria decrescente, al di sotto della media Ue e di alcuni Paesi di maggiore dimensione demografica quali Francia e Germania (rispettivamente 6.419,6 e 5.975,4 kWh per abitante).
Nel 2019, la produzione lorda di energia elettrica per l’Ue è di 64,9 G Wh per 10.000 abitanti: -1,3% rispetto al 2018. Diminuisce in 17 dei 27 Stati membri considerati, mentre cresce oltre il 10% in Belgio e Lituania. L’Italia, con 49,1 GWh per 10.000 abitanti, si pone al diciottesimo posto della graduatoria decrescente e al di sotto della media Ue. In cima alla graduatoria, si trovano Svezia e Finlandia, con una produzione doppia rispetto alla media dell’Unione e in buona parte spesa per alimentare la fiorente industria della cellulosa e della carta.
Nel 2019, i Paesi che presentano valori superiori al 50% della quota di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili sono Austria, Svezia, Danimarca, Portogallo e Lettonia. L’Italia, con un valore pari al 35,0% si attesta al dodicesimo posto nella graduatoria decrescente e al di sopra della media dei 27 Paesi Ue (34,1%).
Per quanto riguarda i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia è tra i pochi Paesi virtuosi dell’Ue ad aver raggiunto e superato, con il suo 18,2% nel 2019, l’obiettivo fissato dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%). Complessivamente, i 27 Paesi dell’Ue con il 19,9% si posizionano a ridosso dell’obiettivo 2020 (20%). La più recente Direttiva RED II innalza l’obiettivo dell’Unione, stabilendo un impiego delle fonti di energie rinnovabili in grado di soddisfare almeno il 32% dei consumi finali lordi di energia dell’Unione, entro il 2030.
Consumi finali di energia riservati da fonti rinnovabili. Anni 2004-2019 (valori percentuali)