La sicurezza dei cittadini, tanto nella sua componente oggettiva (comportamenti antisociali o delittuosi), quanto in quella soggettiva (percezione di allarme sociale da parte degli individui), costituisce uno degli indicatori dello “stato di salute” di una comunità e rappresenta una dimensione essenziale della convivenza civile. L’informazione statistica in questo ambito costituisce un aiuto fondamentale per orientare e valutare le politiche in materia di sicurezza, nel miglioramento della convivenza tra cittadini.
In breve
- Nel 2020 continuano a diminuire gli omicidi volontari, che si concentrano in misura maggiore nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord. Di tale diminuzione ne beneficiano però soltanto gli uomini.
- L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione europea in cui, per entrambi i sessi, l’incidenza degli omicidi è più bassa.
- Negli omicidi di donne, l’omicida è il partner o l’ex partner nel 57,8% dei casi. Per gli uomini, questo valore scende al 2,9%.
- Nel 2020, le modifiche nei comportamenti sociali dovuti alla pandemia hanno avuto come riflesso un forte calo dei furti rispetto all’anno precedente, in particolare dei furti con destrezza (-46,0%). Continua invece la crescita dei delitti informatici (+19,8% rispetto al 2019), delle truffe e frodi informatiche (+17,0%).
- Nel 2021, l’indice di affollamento nelle carceri aumenta leggermente, passando a 106,5 detenuti per cento posti regolamentari, rispetto ai 105,5 del 2020.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
L’anno 2020 è caratterizzato da profondi cambiamenti nei comportamenti sociali in conseguenza della situazione pandemica. L’effetto sulla criminalità è evidente e ha portato a una generale diminuzione del fenomeno (-17,4% di delitti denunciati), in particolare dei furti nel loro complesso, diminuiti di poco meno di un terzo, rispetto all’anno precedente. Tra le tipologie di furto, tutte in diminuzione, spicca il calo dei furti con destrezza (-46,0%), per la cui esecuzione è indispensabile una vicinanza fisica tra autore e vittima. Continua invece la crescita di delitti informatici (+19,8% rispetto al 2019), di truffe e frodi informatiche (+17,0%).
In Italia, nel 2020, gli omicidi volontari consumati sono 289 (0,49 per 100 mila abitanti), un valore in ulteriore diminuzione rispetto all’anno precedente, a conferma del trend discendente di lungo periodo. Di tale diminuzione hanno però beneficiato solo gli uomini, negli ultimi anni, mentre il dato relativo alle donne – pur inferiore - risulta pressappoco costante nell’ultimo quadriennio.
Nel 2020, tre vittime di omicidio su cinque sono uomini. Quando la vittima è una donna, l’omicidio si consuma in maniera preponderante in ambito familiare: nel 57,8% dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner, nel 25,9% un altro familiare. Le donne assassinate conoscevano il proprio assassino ad altro titolo nell’8,6% dei casi, mentre non emerge alcuna relazione nel restante 7,8%. Per gli uomini, invece, il 25,9% degli omicidi avviene in ambito familiare (ma di questi solo 1 su 9 - circa - è commesso dalla partner); il 13,5% è a opera di persone conosciute, mentre, nel 45,3% dei casi, non risulta alcuna relazione tra autore e vittima. Quando la vittima di omicidio è un uomo, l’autore rimane sconosciuto nel 15,3% dei casi (non ci sono casi irrisolti, nell’anno 2020, tra gli omicidi di donne).
Accanto a questi risultati, nel 2021, si stima una diminuzione rispetto all’anno precedente della quota di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono (20,6% a fronte del 22,7%, nel 2020).
Nel 2021, la popolazione carceraria adulta cresce, seppure in modo contenuto, rispetto all’anno precedente, e ammonta a 54.134 unità alla fine dell’anno (+1,4 per cento). Di conseguenza, l’indice di affollamento aumenta leggermente, passando dai 105,5 detenuti per 100 posti regolamentari dell’anno 2020 ai 106,5 del 2021.
Detenuti in Italia (Valori assoluti)
NOTA: Allo stato attuale il Regolamento generale Europeo sulla protezione dei dati ha bloccato il trattamento statistico dei dati che vertono su reati e condanne penali, in attesa che il Ministro della giustizia adotti un decreto per la regolazione dei trattamenti. Pertanto, nelle more di tale decreto ministeriale che dovrà essere adottato entro 18 mesi dell’entrata in vigore del d.lgs. 101 del 2018, in assenza di altra disposizione di legge o regolamento, non si rinviene un’adeguata base normativa che legittimi il trattamento dei predetti dati per fini statistici.
In attesa della definizione di un nuovo quadro di riferimento; il trattamento dei dati delle Procure della Repubblica è attualmente sospeso.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
La distribuzione dei delitti sul territorio nazionale non è omogenea e si differenzia notevolmente in funzione del tipo di reato. Per quanto riguarda gli omicidi volontari consumati, nel 2020, il Mezzogiorno fa ancora registrare un’incidenza decisamente più elevata rispetto al Centro-Nord (rispettivamente 0,60 e 0,43 omicidi per 100 mila abitanti), anche se il divario tra le due aree del Paese si è notevolmente ridotto negli ultimi anni. La Calabria continua a essere la Regione in cui, in proporzione all’ampiezza demografica, si uccide di più (0,75 omicidi ogni 100 mila abitanti), ma con un forte calo rispetto all’anno precedente (nel 2019 gli omicidi per 100 mila abitanti erano 1,58). Anche gli omicidi tentati sono molto più diffusi nel Mezzogiorno (2,12 per 100 mila abitanti), rispetto al Centro-Nord (1,15).
Tra le Regioni in cui vengono commesse più rapine emerge la Campania, con un tasso pari 63,9 per 100 mila abitanti, seguita da Lazio (42,6) e Lombardia (40,6).
Anche l’incidenza territoriale dei furti non è omogenea sul territorio nazionale, principalmente in ragione della disuguale attrattività economica e di una differente propensione alla denuncia, soprattutto quando i beni sottratti sono di scarso valore e il furto non riguarda oggetti particolari quali, ad esempio, veicoli, armi, documenti. Malgrado la citata diminuzione rispetto all’anno precedente abbia riguardato più il Centro-Nord che il Mezzogiorno (-34,8% e -26,8% rispettivamente), le Regioni centro-settentrionali continuano a registrare l’incidenza maggiore, in particolare il Lazio (con 1.683,8 furti per 100 mila abitanti), seguito da Emilia-Romagna (1.575,8), Lombardia (1.360,2) e Toscana (1.340,8).
Nel 2021, la quota più elevata di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità si registra in Campania (32,0%) e Lazio (30,4%), dove il valore è sensibilmente superiore al dato nazionale (20,6%).
Rischio di criminalità percepito dalle famiglie. Anno 2021 (per 100 famiglie della stessa zona)
Alla fine del 2021, il 60,8% degli istituti penitenziari risulta in condizioni di sovraffollamento, cioè ospita più detenuti di quanti siano i posti regolamentari destinati a tale scopo. A livello regionale, il maggiore sovraffollamento si riscontra nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen (133,0 detenuti per 100 posti regolamentari) e, con valori dell’indice compresi tra 129,3 e 125,3 in Puglia, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
NOTA: Allo stato attuale il Regolamento generale Europeo sulla protezione dei dati ha bloccato il trattamento statistico dei dati che vertono su reati e condanne penali, in attesa che il Ministro della giustizia adotti un decreto per la regolazione dei trattamenti. Pertanto, nelle more di tale decreto ministeriale che dovrà essere adottato entro 18 mesi dell’entrata in vigore del d.lgs. 101 del 2018, in assenza di altra disposizione di legge o regolamento, non si rinviene un’adeguata base normativa che legittimi il trattamento dei predetti dati per fini statistici.
In attesa della definizione di un nuovo quadro di riferimento; il trattamento dei dati delle Procure della Repubblica è attualmente sospeso.
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2019, in Italia sono stati commessi 0,53 omicidi volontari per 100 mila abitanti. Tra i Paesi dell’Ue, soltanto la Slovenia è in una situazione migliore, con un valore pari a 0,48 omicidi per 100 mila abitanti. Lettonia e Lituania, pur proseguendo un percorso di progressivo avvicinamento ai valori registrati negli altri Paesi dell’UE, rimangono ancora distanti (4,74 e 3,01 omicidi per 100 mila abitanti, rispettivamente). Anche l’Italia risulta essere uno dei Paesi Ue in cui l’incidenza degli omicidi è minore, anche considerando le sole donne. Il tasso infatti è pari a 0,36 vittime di omicidio per 100 mila donne, un valore superiore solo a Irlanda e Grecia, che hanno valori rispettivamente pari a 0,32 e 0,34.
Omicidi volontari consumati. Anno 2019 (per 100 vittime di omicidio)
Riguardo al tasso di detenzione, nell’anno 2019, si registra una notevole variabilità tra i Paesi dell’Ue. L’indice assume i suoi valori più elevati in Lituania (219,7 detenuti per 100 mila abitanti), e i più bassi in Finlandia (53,4 detenuti per 100 mila abitanti). L’Italia, con 104,0 detenuti per 100 mila abitanti, occupa una posizione intermedia nella graduatoria europea (tredicesimo posto tra i 26 disponibili). Nel confronto tra i dati, tuttavia, va considerata anche la differente possibilità di accesso alle misure alternative alla detenzione previste nei diversi Paesi.
NOTA: Allo stato attuale il Regolamento generale Europeo sulla protezione dei dati ha bloccato il trattamento statistico dei dati che vertono su reati e condanne penali, in attesa che il Ministro della giustizia adotti un decreto per la regolazione dei trattamenti. Pertanto, nelle more di tale decreto ministeriale che dovrà essere adottato entro 18 mesi dell’entrata in vigore del d.lgs. 101 del 2018, in assenza di altra disposizione di legge o regolamento, non si rinviene un’adeguata base normativa che legittimi il trattamento dei predetti dati per fini statistici.
In attesa della definizione di un nuovo quadro di riferimento; il trattamento dei dati delle Procure della Repubblica è attualmente sospeso.