L’approvvigionamento energetico è fondamentale per le società contemporanee; è essenziale per l’alimentazione del sistema produttivo, il soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione e ha ricadute sullo stato dell’ambiente. L’analisi della domanda e dell’offerta energetica, nonché dell’apporto delle differenti fonti di produzione di energia è indispensabile per valutare potenzialità e limiti del sistema energetico. In un contesto interessato da cambiamenti climatici e perturbazioni del mercato energetico mondiale, assume un ruolo di rilievo la percentuale di energia prodotta attraverso le fonti rinnovabili, in grado di diminuire sia le emissioni di gas climalteranti, sia la dipendenza dell’approvvigionamento da Paesi terzi. In materia di energia e clima, agli obiettivi europei per il 2020 fanno seguito quelli relativi al 2030, indicati per la prima volta con il Clean energy for all europeans package. Sulla base di tale pacchetto, sono state emanate le direttive europee attualmente vigenti e redatti i Piani nazionali integrati per l'energia e il clima (Pniec) contenenti gli obiettivi nazionali dei singoli Stati membri. Con l’accordo europeo sul Fit for 55 (55 % di riduzione dei gas climalteranti al 2030, anziché 40%) e con la proposta di piano RepowerEu, sono stati individuati obiettivi più ambiziosi che verranno poi ratificati in un nuovo pacchetto di direttive per cui, tra il 2023 e il 2024, si renderà necessario l’aggiornamento dei Pniec.
In breve
- In Italia, nel 2021, il consumo di energia elettrica pro capite aumenta sensibilmente (+6,6%), rispetto al 2020, superando i livelli pre-pandemia. Cresce del 3,6% anche la produzione interna.
- I consumi pro capite di energia elettrica più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e Lombardia; i più bassi in Sicilia, Campania e Calabria.
- Nel 2021, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Basilicata. Queste Regioni realizzano un surplus di produzione green che viene trasferito alle altre Regioni.
- Nel 2020 e nel 2021, le fonti rinnovabili generano in media il 37,5% dell’energia elettrica consumata nell’Ue; l’Italia, con il 38,1% e con il 36%, con riferimento a entrambi gli anni, si colloca al dodicesimo posto nella graduatoria dei 27 Paesi.
- Per consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia, con il 20,4% nel 2020, ha raggiunto e superato l’obiettivo europeo prefissato per il 2020 (17%), ma resta lontana dal nuovo obiettivo del 30% stabilito per il 2030 dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec).
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Il settore energetico ha un ruolo determinante nello sviluppo economico sostenibile di un Paese. La quantità e la qualità delle fonti energetiche disponibili, nonché la tecnologia impiegata per la produzione e il loro utilizzo condizionano sia l’entità dello sviluppo, sia l’impatto sull’ambiente.
In Italia, nel 2021 il consumo elettrico nazionale ammonta mediamente a 5.088,3 kWh per abitante, in aumento del 6,6%, rispetto all’anno precedente. Nell’anno post-pandemia da COVID-19 (2021), il livello di consumo supera i valori registrati in precedenza, sebbene non raggiunga quelli antecedenti la congiuntura economica negativa iniziata nel 2008.
Nel 2021, la produzione interna di energia elettrica si attesta a 48,9 GWh per 10.000 abitanti, in crescita del 3,6%, rispetto al 2020. L’aumento è da imputare alla produzione termoelettrica non rinnovabile (+5,5%) e a quelle rinnovabili eolica (+11,5%) e fotovoltaica (+0,4%). Le altre tre produzioni rinnovabili, idroelettrica, da biocarburanti e geotermica scendono rispettivamente del 4,1%, del 2,9% e dell’1,9%, a causa della siccità dell’anno in esame. Nel complesso, la produzione nazionale, insufficiente da sola a soddisfare i consumi interni, è stata coperta per il 59,0% dalla produzione termoelettrica non rinnovabile, per il 16,4% dalla produzione idroelettrica e, per il restante 24,6%, dalle altre fonti rinnovabili.
La strategia europea per una crescita economica sostenibile promuove la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico quali mezzi di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse; in quest’ottica, tutti gli Stati membri sono chiamati a incrementare l’uso delle fonti rinnovabili di energia (Fer). Con il 2021, inizia il nuovo percorso comunitario verso gli obiettivi fissati dalla Direttiva 2018/2001/Ue (Red II) che, al momento, vincolano al 32% la quota di Fer sui consumi totali lordi di energia dell’Ue entro il 2030. Sulla base della Red II, l’Italia ha stabilito, nel suo Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, un obiettivo 2030 leggermente inferiore a quello comunitario e pari al 30%. Nel 2021, la quota del nostro Paese è stimata intorno al 19%, in diminuzione, rispetto al 20,4% dell’anno precedente, ma di circa due punti percentuali più alta del target fissato dalla vecchia Direttiva 2009/28/Ce (Red I) per il 2020 (17%, target che era stato già raggiunto nel 2014).
Per quanto riguarda il solo settore elettrico, per il quale la Direttiva 2018/2001/Ue non pone un obiettivo vincolante, l’incidenza delle Fer sul consumo interno lordo di energia elettrica, calcolata secondo la metodologia Eurostat, si attesta, nel 2021, al 36%, con una diminuzione di 2,1 punti percentuali, rispetto all’anno precedente. Invece, secondo Terna, operatore di reti per la trasmissione di energia elettrica, il valore corrisponde al 35,1%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali, rispetto al 2020.
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2021, ad eccezione della Liguria, tutte le Regioni del Nord Italia, insieme a Toscana, Umbria, Basilicata e Sardegna, presentano un consumo pro capite di energia elettrica superiore alla media nazionale. I valori più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia (8.551,4 kWh per abitante), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (7.602,4) e Lombardia (6.650,2); i più bassi in Sicilia (3.553,1), Campania (2.990,9) e Calabria (2.782,7).
Per quanto concerne la produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione, la situazione è più variegata: a mostrare le produzioni maggiori sono principalmente le Regioni del Nord (per la presenza di centrali idroelettriche) e del Mezzogiorno (per la presenza di impianti eolici e fotovoltaici), mentre tutte le Regioni del Centro presentano valori inferiori al dato medio nazionale. La massima quantità di energia elettrica pro capite prodotta si riscontra in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (242,3 GWh per 10 mila abitanti), Trentino-Alto Adige/Sudtirol (110,4) e Molise (99,0); i valori più bassi si registrano in Lazio (23,9), Campania (21,7), Liguria (19,0), e Marche (15,8).
Nel 2021, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Basilicata. Inoltre, un surplus di produzione elettrica green è trasferito alle altre Regioni dalla rete di trasporto nazionale. In Molise, Puglia e Calabria, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili supera il 50%. In fondo alla graduatoria, con valori inferiori al 25%, troviamo: Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Il dato nazionale di fonte Terna si attesta, nello stesso anno, al 35,1%.
Per i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto), se si osserva il dato regionale più aggiornato relativo al 2020, emerge che la maggior parte delle Regioni ha una quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili superiore all’obiettivo fissato per ciascuna dal Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo economico. Restano sotto l’obiettivo 2020 solo: Liguria, l’unica a mostrare nel periodo 2012-2020 un trend negativo della quota di Fer, Lazio e Sicilia. A livello complessivo nazionale, il dato rilevato per il 2020 (19,1%, al netto del contributo Fer nel settore dei trasporti) supera di 2 punti percentuali quello dell’anno precedente e risulta superiore all’obiettivo previsto dallo stesso Decreto per il 2020 (14,3%).
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili. Anno 2021 (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2020, il consumo di energia elettrica nei 27 Paesi Ue è in media uguale a 5.329,9 kWh per abitante. A causa della pandemia da COVID-19, tutti gli Stati membri presentano una contrazione dei consumi; in particolare Cipro (-8,4%), Spagna (-6,8%), Malta (-6,2%) e Slovenia (-6%). In Italia, la contrazione è stata del 5,3%, confrontabile con quella della Francia (-5,2%), ma superiore a quella della Germania (-3%), mentre la contrazione della media Ue è stata del 4%. Il nostro Paese, con un consumo di energia elettrica pari a 4.630 kWh per abitante, si pone al diciassettesimo posto della graduatoria decrescente, al di sotto della media Ue e di alcuni Paesi di maggiore dimensione demografica, quali Francia e Germania, rispettivamente 6.087,8 e 5.798,7 kWh per abitante.
Nel 2020, la produzione lorda di energia elettrica per l’Ue è di 62,2 GWh per 10.000 abitanti: -4,2% rispetto al 2019. Diminuisce in 17 dei 27 Stati membri considerati, mentre cresce di oltre il 10% in Lituania e Lussemburgo. L’Italia, con 47,1 GWh per 10.000 abitanti, si pone al diciassettesimo posto della graduatoria decrescente e al di sotto della media Ue. In cima alla graduatoria, si trovano Svezia e Finlandia, con una produzione doppia rispetto alla media dell’Unione e in buona parte spesa per alimentare la fiorente industria della cellulosa e della carta.
Nel 2020, i Paesi che presentano valori superiori al 50% della quota di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili sono Austria, Svezia, Danimarca, Portogallo, Croazia e Lettonia. L’Italia, con un valore pari al 38,1%, si attesta al dodicesimo posto nella graduatoria decrescente e al di sopra della media dei 27 Paesi Ue (37,5%).
Per quanto riguarda i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia ha raggiunto e superato, con il suo 20,4% nel 2020, l’obiettivo fissato dalla vecchia Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%). Complessivamente, i 27 Paesi dell’Ue con il 22,1% centrano l’obiettivo 2020 (20%) e solo la Francia manca il suo obiettivo nazionale. La Direttiva Red II, attualmente in vigore, innalza l’obiettivo dell’Unione, stabilendo un impiego delle fonti di energie rinnovabili in grado di soddisfare almeno il 32% dei consumi finali lordi di energia dell’Unione, entro il 2030.
Consumi finali di energia riservati da fonti rinnovabili. Anni 2004-2020 (valori percentuali)