L’approvvigionamento energetico è fondamentale per la società contemporanea; ha infatti ricadute sull’alimentazione del sistema produttivo, sul soddisfacimento dei bisogni essenziali della popolazione e sullo stato dell’ambiente. L’analisi della domanda e dell’offerta energetica e dell’apporto delle differenti fonti di produzione di energia sono indispensabili per valutare potenzialità e limiti del sistema energetico. In un contesto interessato da cambiamenti climatici e dall’intensificarsi dei fenomeni estremi, assume un ruolo di rilievo la percentuale di energia prodotta attraverso le fonti rinnovabili, in grado di diminuire le emissioni di gas clima-alteranti.
In breve
- Nel 2018 aumenta il consumo di energia elettrica pro capite (+0,7%) rispetto al 2017, ma resta a livelli inferiori di quelli registrati prima del 2008. Diminuisce del 2% la produzione interna.
- I consumi pro capite di energia elettrica più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia, Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste e Lombardia; i più bassi in Sicilia, Campania e Calabria.
- La quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste e Trentino-Alto Adige/Sudtirol. Queste Regioni realizzano un surplus di produzione green che viene trasferito alle altre Regioni.
- Nel 2017, per quota di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili l’Italia (34,1%) supera la media Ue (30,7%) ed è all’undicesimo posto nella graduatoria dei Paesi dell’Ue.
- Per consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia (18,3%) nel 2017 ha raggiunto e superato l’obiettivo europeo (17%) fissato per il 2020. Ma è lontana dal nuovo obiettivo del 32% fissato per il 2030.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Il settore energetico ha un ruolo determinante nello sviluppo economico sostenibile di un Paese. La quantità e la qualità delle fonti energetiche disponibili, nonché la tecnologia impiegata, condizionano sia l’entità dello sviluppo sia l’impatto sull’ambiente.
Nel 2018, il consumo elettrico nazionale ammonta mediamente a 5.022,1 kWh per abitante, con un aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Sebbene in aumento per il quarto anno consecutivo, il livello di consumo si mantiene tuttavia inferiore ai valori registrati prima del 2008, anno di inizio della congiuntura economica negativa.
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
Nello stesso anno la produzione interna di energia elettrica registra un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti con un valore lordo che si attesta a 47,9 GWh per 10.000 abitanti, in flessione di circa il 2% rispetto al 2017. Questa diminuzione è da imputare soprattutto alle produzioni termoelettrica (-7,8%) e fotovoltaica (-7,1%), a causa del minore soleggiamento quasi integralmente compensate dall’aumento della produzione idroelettrica (+33%).
La strategia europea per una crescita economica sostenibile promuove la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico quali mezzi di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse; in quest’ottica tutti gli Stati membri sono chiamati a incrementare l’uso delle fonti rinnovabili di energia (FER). In particolare, la Direttiva 2009/28/Ce vincola l’Italia a coprire mediante FER il 17% dei consumi finali lordi di energia entro il 2020 (l’Ue ha come obiettivo un incremento medio del 20%). Per il 2018 questa quota si attesta al 17,8%, valore superiore al target assegnato, ma in flessione rispetto al 2017 (18,3%). Per quanto riguarda invece il solo settore elettrico, per il quale la Direttiva 2009/28/Ce non pone un obiettivo vincolante, l’incidenza delle FER sul consumo interno lordo di energia elettrica si attesta nel 2018 al 34,3%, con un aumento di 3,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I target 2020 fissati per l’Italia dalla Direttiva 2009/28/Ce appaiono dunque alla portata; tuttavia, poiché il nuovo quadro comunitario 2021-2030 (Direttiva RED II) vincola la quota FER sui consumi totali lordi dell’Ue al 32% entro il 2030, il ruolo delle fonti rinnovabili in Italia dovrà essere ulteriormente rafforzato.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2018, ad eccezione della Liguria, tutte le Regioni del Nord Italia insieme a Toscana, Umbria e Sardegna presentano un consumo pro capite di energia elettrica superiore alla media nazionale. I valori più alti si registrano in Friuli-Venezia Giulia (8469,2 kWh per abitante), Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste (7664,5) e Lombardia (6710,4); i più bassi in Sicilia (3427,6), Campania (2885,8) e Calabria (2649,1).
Per quanto concerne la produzione lorda di energia elettrica in rapporto alla popolazione, la situazione è più variegata: sono principalmente le Regioni del Nord, per la presenza di centrali idroelettriche, e del Mezzogiorno, per la presenza di impianti eolici e fotovoltaici, a mostrare le produzioni maggiori, mentre tutte le Regioni del Centro presentano valori inferiori al dato medio nazionale. La massima quantità di energia elettrica pro capite prodotta si riscontra in Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste (287,2 GWh per 10 mila abitanti), Trentino-Alto Adige/Sudtirol (112,3) e Molise (93,0); i valori più bassi si registrano in Sicilia (32,7), Lazio (32,2), Campania (18,7) e Marche (16,0).
Nel 2018, la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili è del 100% in Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste e Trentino-Alto Adige/Sudtirol. Inoltre, un surplus di produzione elettrica green è trasferito alle altre Regioni dalla rete di trasporto nazionale. In Basilicata, Molise, Calabria e Abruzzo la quota di consumi elettrici coperta con fonti di energia rinnovabili supera il 50%. In fondo alla graduatoria, con valori inferiori al 20%, sono: Emilia-Romagna, Lazio e Liguria. Il dato nazionale si attesa, nello stesso anno, al 34,3%.
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili. Anno 2018 (in percentuale del consumo interno lordo di energia elettrica)
Per i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto), se si osserva il dato regionale più aggiornato, relativo al 2017, emerge che la maggior parte delle Regioni ha una quota dei consumi finali lordi di energia coperta da fonti rinnovabili superiore al valore fissato per ciascuna di esse dal Decreto 15 marzo 2012 del Ministero dello Sviluppo economico. A livello complessivo nazionale, il dato rilevato per il 2017 (17,4%, al netto del contributo FER nel settore dei trasporti) supera di quasi un punto percentuale quello dell’anno precedente e risulta superiore al dato previsto dallo stesso Decreto sia per il 2018 (12,2%) sia per il 2020 (14,3%).
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Il consumo di energia elettrica nei Paesi Ue nel 2017 è in media uguale a 5.466,2 kWh per abitante. Dieci Stati membri presentano una contrazione dei consumi; tra questi, registrano una contrazione maggiore Estonia (-1,2%), Francia (-1,2%), Lussemburgo (-2%), Svezia (-1,5%) e Regno Unito (-1,7%). Al contrario, un aumento superiore al 4% si registra per Bulgaria, Croazia, Lituania e Malta. L’Italia, con un consumo di energia elettrica pari a 4.822,9 kWh per abitante, si pone al 19° posto della graduatoria decrescente, al di sotto della media Ue e di alcuni Paesi di maggiore dimensione demografica quali Francia (6533,5 kWh per abitante) e Germania (6278,5).
Nel 2017, la produzione lorda di energia elettrica per l’Ue è di 64,4 GWh per 10.000 abitanti: + 1% rispetto al 2016. Diminuisce solo in otto Stati membri, mentre cresce più del 4% in Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Lettonia e Malta. L’Italia, con 48,8 GWh per 10.000 abitanti si pone al ventunesimo posto della graduatoria decrescente e al di sotto della media Ue. In cima alla graduatoria si trovano Svezia e Finlandia, con una produzione doppia rispetto alla media dell’Unione e in buona parte spesa per alimentare la fiorente industria della cellulosa e della carta.
Nel 2017, i Paesi che presentano valori superiori al 50% della quota di consumi di energia elettrica generata da fonti rinnovabili sono: Austria, Svezia, Danimarca, Lettonia e Portogallo. L’Italia con un valore pari al 34,1% si pone all’undicesimo posto nella graduatoria decrescente e al di sopra della media Ue (30,7%).
Consumi finali di energia riservati da fonti rinnovabili. Anni 2004-2017 (valori percentuali)
Per quanto riguarda i consumi energetici complessivi (elettrici, termici e di trasporto) coperti da fonti rinnovabili, l’Italia è tra i pochi Paesi virtuosi dell’Ue ad aver raggiunto e superato nel 2017 (18,3%) l’obiettivo fissato dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17%). Complessivamente l'Ue con il 17,5% si posiziona 2,5 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo 2020. La più recente Direttiva RED II innalza l’obiettivo dell’Unione, stabilendo un impiego delle fonti di energie rinnovabili in grado di soddisfare almeno il 32% dei consumi finali lordi di energia dell’Unione entro il 2030.