La sicurezza dei cittadini, tanto nella sua componente oggettiva (comportamenti antisociali o delittuosi),
quanto in quella soggettiva (percezione di allarme sociale da parte degli individui), costituisce uno degli
indicatori dello “stato di salute” di una comunità, nonché una dimensione essenziale della convivenza civile.
L’informazione statistica in questo ambito costituisce un aiuto fondamentale per orientare e valutare le
politiche in materia di sicurezza e migliorare la convivenza tra cittadini.
In breve
- Diminuiscono nel 2018 omicidi, tentati omicidi, furti e rapine. L’incidenza degli omicidi nel Mezzogiorno è quasi doppia rispetto al Centro-Nord. L’incidenza dei furti è maggiore in Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e Lombardia. Per le rapine, il primato negativo va alla Campania.
- Nei casi di omicidio, le vittime sono prevalentemente uomini (61,4%), ma quando si tratta di una donna, in oltre la metà dei casi (54,9%) l’assassino è il partner o l’ex partner, nel 24,8% un altro familiare.
- L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione europea in cui l’incidenza degli omicidi è minore.
- Aumentano fra il 2015 e il 2017 le truffe (da 35,0 a 47,7 per 100 mila abitanti) e le minacce (da 22,2 a 36,5 per 100 mila abitanti).
- Fra il 2017 e il 2018 le sentenze definitive di condanna aumentano del 9,7%.
- Nel 2018, la guida sotto l’influenza di alcool o droghe rappresenta il 40,1% di tutte le contravvenzioni registrate nel Casellario.
- La popolazione carceraria aumenta del 3,6% nel 2018 rispetto all’anno precedente. L’indice di affollamento delle carceri passa quindi da 114,1 a 117,9 detenuti per cento posti regolamentari.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
In Italia, nel 2018, gli omicidi volontari consumati sono 0,57 per 100 mila abitanti, un valore in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente che conferma il trend discendente di lungo periodo.
Le vittime di omicidi sono più spesso uomini (61,4%), mentre le donne rappresentano il 38,6% dei casi. Quando la vittima è una donna, l’evento omicida si consuma in maniera preponderante in ambito familiare: in oltre la metà dei casi (54,9%) l’assassino è il partner o l’ex partner, nel 24,8% un altro familiare. La vittima conosceva il proprio assassino ad altro titolo nell’1,5% dei casi, mentre non emerge alcuna relazione nel 12,0% dei casi. Per gli uomini, invece, soltanto il 18,4% degli omicidi avviene in ambito familiare, in un ulteriore 10,8% a opera di persone conosciute, mentre nel 37,7% dei casi non risulta alcuna relazione tra autore e vittima.
Rispetto al 2017 diminuisce anche il numero di furti e rapine (-5,8% e -6,9%, rispettivamente) e degli omicidi tentati (-4,4%). A fianco a questi risultati, nel 2019 si stima una diminuzione rispetto all’anno precedente della quota di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono (25,6% a fronte del 28,6 nel 2018).
Nel 2017, è iniziata un’azione penale per 1.023,1 persone ogni 100 mila abitanti, mentre l’archiviazione interessa 1.047,8 persone per 100 mila abitanti. Considerando il delitto più grave commesso, nel 2017 le persone (di 18 anni e più) sono state imputate soprattutto per: furto (93,5 imputati per 100 mila abitanti), lesioni personali volontarie (73,0), delitti legati alla violazione delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope (62,5), ricettazione (49,3).
Nel periodo 2006-2017, pur se in aumento negli ultimi due anni, diminuiscono gli imputati per violazione delle norme in materia di immigrazione (da 70,0 per 100 mila abitanti a 17,3). Negli anni più recenti aumentano le truffe (da 35,0 per 100 mila abitanti nel 2015 a 47,7 nel 2017) e le minacce (da 22,2 nel 2015 a 36,5 nel 2017). Sono in aumento, anche se di entità più contenuta, le corruzioni (da 0,6 nel 2015 a 1,2 nel 2017). Nel 2017 il tasso di imputati per atti persecutori (stalking) è 11,2 per 100 mila abitanti, nuovamente in aumento dopo la lieve flessione registrata nel periodo 2014-2016.
Per quanto riguarda le sentenze definitive di condanna, nel 2018 sono state 289.406 (479,0 per 100 mila abitanti), in aumento del 9,7% rispetto al 2017 (263.730). Tra le sentenze definitive i delitti commessi più frequentemente sono: violazioni delle leggi in materia di stupefacenti; furto semplice o aggravato; lesioni personali volontarie; ricettazione; violenza, resistenza o oltraggio a pubblico ufficiale; rapina; truffa. Le sentenze che contengono solo contravvenzioni nel 2018 sono state 73.415, in aumento (+ 6,4%) rispetto all’anno precedente (69.010), con un tasso di 121,5 per 100 mila abitanti. Le contravvenzioni maggiormente diffuse nel 2018 e negli anni precedenti riguardano la guida sotto l’influenza di alcool o droghe che rappresenta il 40,1% di tutte le contravvenzioni registrate nel Casellario.
Continua la crescita della popolazione carceraria (+3,6% rispetto all’anno precedente), con un conseguente aumento dell’indice di affollamento che passa da 114,1 detenuti per cento posti regolamentari nel 2017 a 117,9 nel 2018.
Detenuti in Italia. Anno 2018 (Valori assoluti)
REGIONI l'Italia e le sue regioni
La distribuzione dei delitti sul territorio nazionale non è omogenea e si differenzia notevolmente in funzione del tipo di reato. Nel 2018, per quanto riguarda gli omicidi volontari consumati, il Mezzogiorno fa registrare un'incidenza quasi doppia rispetto al Centro-Nord (0,83 e 0,43 omicidi per 100 mila abitanti, rispettivamente). Anche per gli omicidi tentati si nota una localizzazione maggiore nel Mezzogiorno (2,30), e in particolare in Calabria (3,07) e Puglia (2,67), rispetto al Centro-Nord (1,45).
Per le rapine emerge la Campania, con un primato negativo e consolidato negli anni: anche se in diminuzione, la Campania presenta infatti un tasso quasi doppio (104,3 rapine per 100 mila abitanti) rispetto alle Regioni che la seguono in graduatoria (Lazio, Lombardia e Piemonte, tutte con valori compresi tra 57,9 e 51,4).
Anche l’incidenza territoriale dei furti è notevolmente diversa, principalmente in ragione della disuguale attrattività economica e di una differente propensione alla denuncia, soprattutto quando i beni sottratti sono di scarso valore e il furto non riguarda oggetti particolari quali, ad esempio, veicoli, armi, documenti. Sono le Regioni del Centro-Nord a registrare l’incidenza maggiore dei furti, in particolare l’Emilia-Romagna (con 2.621,6 furti per centomila abitanti), seguita da Lazio, Toscana e Lombardia.
Considerando la Regione in cui è stato commesso il reato, nel 2017 il tasso delle persone denunciate, per le quali inizia l'azione penale, varia da 780,8 per 100 mila abitanti nel Nord-Est a 1.320,9 nel Mezzogiorno. Il Piemonte (567,3), il Veneto (587,3), la Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste (769,7), il Trentino-Alto Adige/Sudtirol (771,6) e, in genere, le Regioni del Nord si attestano su valori più contenuti, ad eccezione della Liguria (1316,2 per 100 mila abitanti), mentre i tassi più elevati si registrano in Calabria (1.543,7) e Molise (1.537,5). Sempre nel 2017, il tasso delle persone denunciate per le quali è stata disposta l'archiviazione del procedimento varia da 905,3 nel Nord-Est a 1.266 nel Mezzogiorno.
Nel 2019, la quota più elevata di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità si registra in Campania, dove il valore è sensibilmente superiore al dato nazionale.
Rischio di criminalità percepito dalle famiglie. Anno 2019 (per 100 famiglie della stessa zona)
Per quanto riguarda l’affollamento nelle carceri, solo la Provincia autonoma di Trento e le Isole hanno un indice non superiore a 100, che rappresenta il valore teorico ottimale di utilizzo delle strutture. Le Regioni con il maggiore sovraffollamento sono la Puglia, nelle cui strutture mediamente sono ospitati tre detenuti nello spazio previsto per due, e il Molise con condizioni appena meno afflittive (143,3 detenuti per cento posti regolamentari).
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2017, in Italia sono stati commessi 0,61 omicidi volontari per centomila abitanti, valore di poco inferiore rispetto a quelli registrati, tra i Paesi membri dell’Unione europea, da Repubblica Ceca e Spagna (0,62 e 0,66, rispettivamente). L’unico Paese europeo che fa registrare una situazione più favorevole rispetto all’Italia è il Lussemburgo, con soli due omicidi volontari denunciati nell’anno e un corrispondente tasso pari a 0,34 omicidi per 100 mila abitanti. I Paesi dell’Ue mostrano valori via via più elevati compresi tra quello del Lussemburgo e quello dell’Estonia (2,20 omicidi per 100 mila abitanti), con l’eccezione di Lituania e Lettonia (3,97 e 5,59 rispettivamente), storicamente caratterizzati da valori elevati e distanti dalla media europea.
l’Italia è uno dei Paesi Ue in cui l’incidenza degli omicidi è minore, anche focalizzando l’attenzione sulle sole vittime di genere femminile. Il tasso di omicidi volontari consumati ai danni di una donna è infatti, nel 2017, pari a 0,42 per 100 mila donne, valore quasi coincidente con quelli di Malta e Grecia. La situazione migliore è nella sola Cipro, dove non è stata uccisa nessuna donna.
Vittime di omicidio-femmine. Anno 2017 (per 100 vittime di omicidio)
Riguardo al tasso di detenzione, nell’anno 2017 si registra una notevole variabilità tra i Paesi dell’Ue. L’indice assume i suoi valori più elevati in Lituania e nella Repubblica Ceca (rispettivamente 231,7 e 209,5 detenuti per 100 mila abitanti), e i più bassi (meno di 60 detenuti per 100 mila abitanti) in Finlandia, Svezia e Danimarca. L’Italia, con 97,4 detenuti per 100 mila abitanti, occupa una posizione medio-bassa nella graduatoria europea (diciottesimo posto sui 28 Paesi dell’Ue). Nel confronto tra i dati, tuttavia, va considerata anche la differente possibilità di accesso alle misure alternative alla detenzione previste nei diversi Paesi.