Il settore agricolo in Italia opera nel contesto della Politica agricola comunitaria (Pac). Risulta in crescita nelle strategie europee l'attenzione all'impatto sull'ambiente e alla qualità alimentare. In quest’ottica è quindi necessario disporre di indicatori idonei non solo alla caratterizzazione economica del settore, ma anche funzionali alla valutazione dell’impatto ambientale e alla qualificazione di nuove attività in grado di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità e la tutela dell’ambiente rurale.
In breve
- Nel 2016 la dimensione media delle aziende agricole, in termini di superficie utilizzata, è di 11 ettari, a fronte di una media europea di 16,6 ettari. Le differenze territoriali sono marcate, con gli estremi nel Nord-Ovest (19,7 ettari) e nel Mezzogiorno (8,8).
- Dal 2013 al 2016 aumenta la superficie coltivata con metodo biologico: da 7,7% a 12,3% del totale.
- Aumenta il numero delle aziende agrituristiche: nel 2018 raggiungono quota 23.615, il 33% in più rispetto al 2007. La più alta densità si registra in Toscana, Umbria e Trentino-Alto Adige/Sudtirol.
- Nel 2018, il 36% delle aziende agrituristiche è a conduzione femminile.
- Rispetto all’anno precedente, nel 2018 diminuisce del 3% la distribuzione di prodotti fertilizzanti e del 2,1% quella di fitosanitari.
- Con 295 prodotti, l’Italia è il primo Paese per numero di prodotti agroalimentari di qualità con riconoscimenti Dop, Igp e Stg. Seguono Francia (245 prodotti) e Spagna (195).
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Nel 2016 le aziende agricole in Italia sono 1 milione e 146 mila. Rispetto al 2013, mostrano una crescita della dimensione media (11 ettari) quale effetto dell’accorpamento tra aziende. L’incidenza della manodopera familiare è diminuita ed è aumenta quella non familiare. Le giornate di lavoro rimangono sostanzialmente stabili. Crescono le superfici coltivate con metodo biologico: rappresentano il 12,3% della superficie agricola utilizzata (Sau) a fronte del 7,7% nel 2013.
Superficie biologica (in percentuale della Sau)
Nel 2015 le aziende agricole italiane hanno prodotto circa 158 euro di valore aggiunto per addetto ogni 100 euro di costo unitario del lavoro rilevato. Il valore aggiunto è molto diversificato tra grandi aziende (400 euro circa) e piccole aziende (quasi 107 euro). Il grado di integrazione verticale in agricoltura assume un valore pari al 60,3% e mediamente ogni azienda impiega meno di un’unità di lavoro a tempo pieno (0,6).
Il settore dell’agriturismo conferma il trend di crescita degli ultimi anni: tra il 2007 e il 2018 il numero delle aziende agrituristiche è passato da 17.720 a 23.615, segnando un aumento superiore al 33%. Il trend positivo investe anche il valore corrente della produzione agrituristica, che tra il 2007 e il 2018 sale da 1,08 a 1,39 miliardi di euro (+29%).
La dinamicità del settore emerge dall’aumento del numero di Comuni che ospitano agriturismi (+2,9%), dall’aumento delle presenze (+5,6%) e degli arrivi (+5,9%). La tipologia di servizi agrituristici offerti si diversifica sempre di più. È in aumento soprattutto l’attività di degustazione che, nel 2018, cresce del 7,2% rispetto all’anno precedente.
Tra il 2017 e il 2018, resta invariata la quota delle aziende agrituristiche a conduzione femminile, che rappresentano il 36% del totale nazionale e passano da 8.483 a 8.563 aziende (+0,9%).
La distribuzione di prodotti fertilizzanti nel loro complesso segna un calo, passando da 4.713.425 tonnellate nel 2017 a 4.572.288 nel 2018 (-3,0%). In particolare, per quanto riguarda i fertilizzanti semplici, la distribuzione ammonta a 1.290.072 tonnellate e risulta pressocché invariata rispetto al 2017 (+0,9%). La quantità di fertilizzanti semplici distribuita per ettaro di Sau si attesta a 0,10 tonnellate, come per il 2017.
Nel 2018 la distribuzione complessiva di prodotti fitosanitari scende dai 116,8 milioni di chilogrammi del 2017 a 114,4 (-2,1%). Continua il trend in diminuzione sia della quantità di principi attivi componenti contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti, che da circa 57 milioni di chilogrammi del 2017 scende a 54 (-4,5%), sia della quantità di principi attivi distribuiti per ettaro, che passa da 4,50 chilogrammi per ettaro di Sau nel 2017 a 4,30.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2016 la dimensione media delle aziende agricole italiane, in termini superficie, mostra sensibili differenze a livello territoriale. Il dato del 2016 è tuttavia influenzato dalla modifica del campo di osservazione dell’indagine sulla Struttura e produzioni delle aziende agricole dal quale sono state escluse le aziende molto piccole. La dimensione media è più grande nel Nord-Ovest (19,7 ettari) e più piccola nel Mezzogiorno (8,8 ettari). Forti diversità si riscontrano anche tra le Regioni all'interno delle ripartizioni: nel Nord-Ovest la Liguria (4,3 ettari) presenta dimensioni inferiori alla media nazionale (11,0 ettari); al contrario, nel Mezzogiorno spicca la Sardegna, con una dimensione media di 24,5 ettari.
Nel 2015 le migliori performance in termini di competitività di costo si riscontrano nel Nord-Ovest (191,5 euro per 100 euro di costo del lavoro unitario). Particolarmente ampio è il differenziale tra le imprese più grandi (626,9) e quelle più piccole (57,2). Nel Mezzogiorno si registrano performance inferiori alla media sia per la produttività nominale del lavoro, sia per il costo del lavoro per dipendente.
Nel 2018 le aziende agrituristiche segnano, rispetto al 2017, una lieve crescita (+0,9%), con un saldo positivo di 209 aziende. A livello territoriale si registra un aumento nel Sud (+4,6%), nel Centro (+1,4%) e nel Nord-Ovest (+1,3%) e una flessione nelle Isole (-7,6%). Rimane sostanzialmente invariato il Nord-Est (+0,5%). In particolare, al Sud la Regione più dinamica è la Puglia (+16,5%), nel Centro emergono l’Umbria (+2,1%) e il Lazio (+2,0%), mentre nel Nord-Est la crescita maggiore si registra nel Veneto (+2,2%). Nel Nord-Ovest, a un aumento del 2,2% della Lombardia si associa una flessione del 3,2% della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste. Toscana, Umbria e Trentino-Alto Adige/Sudtirol sono le Regioni con la più alta densità di aziende agrituristiche (più di 20 aziende per 100 kmq). La presenza femminile nella gestione delle aziende agrituristiche è più elevata in Basilicata (50,8%), Liguria (49,8%), Campania (49,1%), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (48,3%) e Abruzzo (48%).
Nel 2018, in Italia sono stati distribuiti 114,4 milioni di chilogrammi di prodotti fitosanitari, di cui il 54,3% al Nord, l'11,5% al Centro e il 34,2% nel Mezzogiorno. In particolare, il Nord-Est si conferma essere l'area geografica con maggiore quantità di principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti per ettaro di Sau (pari a 8,83 chilogrammi per ettaro di Sau). Nel complesso, si registra una diminuzione della quantità di principi attivi distribuiti sul territorio nazionale, questo fenomeno interessa tutte le ripartizioni geografiche.
Nel 2018, Il Nord-Est si conferma l'area con maggior distribuzione di fertilizzanti nel complesso (38,2% del totale Italia). Rispetto al 2017 si segnala una generale diminuzione nella distribuzione di fertilizzanti, in particolare nel Centro (-12,5%) e nel Mezzogiorno (-7,5%), dove risultano in calo anche i fertilizzanti semplici (-5,7% e -4,1% rispettivamente). Diversamente, nel Nord-Ovest risulta un incremento sia dei fertilizzanti totali (+2,6%) sia di quelli semplici (+5,7%).
Fertilizzanti semplici. Anno 2018 (Tonnellate per ettaro di Sau)
Nel 2018, la quantità di fertilizzanti semplici distribuita per ettaro di Sau si attesa al Nord-Est a 0,21 tonnellate, valore invariato rispetto all’anno precedente; nel Nord-Ovest sale da 0,15 a 0,16 tonnellate; al Centro e al Mezzogiorno è pari rispettivamente a 0,05 e 0,08 tonnellate.
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
La dimensione media delle aziende agricole europee, in termini di Sau, è molto variabile. Agli estremi si trovano la Repubblica Ceca, con 130,2 ettari e Malta, con 1,2 ettari. L'Italia, con 11,0 ettari, si posiziona tra i dieci Paesi con una dimensione inferiore alla media dell'Unione europea (16,6 ettari).
L'Italia si conferma il primo Paese per numero di prodotti agroalimentari di qualità con riconoscimenti Dop, Igp e Stg. I prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2017 sono 295 (4 in più rispetto al 2016).
I Paesi che oltre al nostro valorizzano le proprie produzioni di qualità appartengono all'area del Mediterraneo: Francia (245 prodotti), Spagna (195) e, in misura minore, Portogallo e Grecia (rispettivamente 138 e 106 prodotti). I prodotti agroalimentari di qualità italiani coprono oltre un quarto del totale (26,7%) dei riconoscimenti Dop, il 17,7% dei riconoscimenti Igp e il 3,6% di quelli Stg rilasciati dall'Unione europea.
Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg. Anno 2017 (Valori assoluti)
I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali seguiti, a distanza, da formaggi, oli extravergine di oliva e preparazioni di carni.