Il turismo è una risorsa importante dell’economia nazionale e il suo sviluppo ha un impatto rilevante sull’attività economica, in particolare, nei comparti manifatturiero e dei servizi.
Le statistiche sull’offerta e sulla domanda turistica delineano un quadro di sintesi del potere attrattivo e della capacità di accoglienza dell’Italia di cui è nota la straordinaria ricchezza in termini di aree costiere e montane e di città d’arte.
In breve
- Nel 2021, in Italia, sono presenti 32.109 alberghi e oltre 188 mila esercizi extra-alberghieri che offrono, nel complesso, circa 5,1 milioni di posti letto. La maggiore capacità ricettiva è nel Nord-Est, con 1,7 milioni di posti letto.
- Rispetto al 2020, il numero degli alberghi resta piuttosto stabile (-0,3%), mentre si rileva una flessione nel numero degli esercizi extra-alberghieri del 3,2%.
- Nel 2021, in Italia, le strutture ricettive hanno in media 86,4 posti letto ogni mille abitanti, a fronte di una media europea di 62,9.
- Nel 2021, i flussi turistici, dimezzati nel 2020 a causa della pandemia da COVID-19, tornano a crescere (+41,2% gli arrivi; +38,7% le presenze), ma la flessione rispetto al 2019 resta piuttosto alta (-40,1% gli arrivi; -33,8% le presenze). Rispetto al 2020, la permanenza media, pari a 3,68 notti, risulta piuttosto stabile.
- Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana sono le Regioni che registrano il maggior numero di presenze turistiche nel 2021, circa il 51,3% del totale delle presenze rilevate in Italia.
- Nel 2021, l’impatto della pandemia da COVID-19 sulla ripresa della domanda turistica espressa dalla popolazione residente è ancora alto: i viaggi effettuati sul territorio nazionale, per motivi di vacanza e di lavoro, sono 37 milioni e 183 mila, valore sostanzialmente stabile rispetto al 2020, ma ancora lontano da quello pre-pandemia (-31,5% rispetto al 2019). Timidi segnali di ripresa si osservano, invece, per le vacanze lunghe (4 notti e più) che, nel 2021, salgono a oltre 21 milioni e 230 mila (+22,8% rispetto al 2020).
- Nel 2020, anno dello scoppio della pandemia da COVID-19, in Europa, il 38,1% dei residenti europei di 15 anni e più ha effettuato almeno una vacanza lunga (4 notti o più) rispetto a circa il 50% registrato nel 2019. L’Italia (23%) resta ampiamente al di sotto della media europea.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Nel 2021, in Italia, si contano 220.457 esercizi ricettivi (alberghieri ed extra-alberghieri) con più di 5,1 milioni di posti letto. Rispetto al 2020, si rileva una flessione sia per il numero di esercizi (-2,8%), sia, in misura minore, per il numero dei posti letto (-0,6%).
Capacità degli esercizi ricettivi per numero di posti letto (valori assoluti)
Nel 2021, Il numero di alberghi è di 32.109 unità con 2,2 milioni di posti letto. Rispetto al 2020, si rileva una leggera flessione degli esercizi (-0,3%) e una sostanziale stabilità dei posti letto (+0,2%). Il numero degli esercizi extra-alberghieri è di 188.348 unità, in calo del 3,2%, rispetto al 2020, con più di 2,9 milioni di posti letto (-1,2 %). Nel 2021, i flussi dei clienti negli esercizi ricettivi tornano a crescere, restando, tuttavia, ancora molto lontani dai volumi registrati nel 2019: sono 289,2 milioni le presenze totali (+38,7% rispetto al 2020) e 78,7 milioni gli arrivi (+41,2%). Gli incrementi delle presenze sono molto più elevati per i clienti non residenti (+62,2%) rispetto ai residenti (+28,0%). Rispetto al 2019, si rileva una flessione degli arrivi totali e delle presenze totali, rispettivamente pari al – 40,1% e -33,8% (-15,3% le presenze dei residenti e -51,9% quelle dei non residenti, rispetto al 2019).
Nel 2021, la permanenza media del soggiorno nelle strutture ricettive è di 3,68 notti, valore piuttosto stabile rispetto all’anno precedente (-0,07 notti).
Nel 2021, l’impatto della pandemia da COVID-19 sulla ripresa della domanda turistica espressa dalla popolazione residente è ancora alto: i viaggi effettuati sul territorio nazionale, per motivi di vacanza e di lavoro, sono 37 milioni e 183 mila, valore sostanzialmente stabile rispetto al 2020, ma ancora lontano da quello pre-pandemia (-31,5% rispetto al 2019). I pernottamenti trascorsi in viaggio, invece, salgono a 237 milioni e 767 mila (+17,3% rispetto al 2020, ma -14,6% rispetto al 2019).
Nel 2021, le vacanze non subiscono significative variazioni: attestandosi a circa 34 milioni e 700 mila, rappresentano il 93,4% del totale dei viaggi (95,5% dei pernottamenti). Timidi segnali di ripresa si osservano, invece, per le vacanze lunghe (4 notti e più) che, nel 2021, salgono a oltre 21 milioni e 230 mila (+22,8% rispetto al 2020). Il segmento dei viaggi per motivi di lavoro rappresenta, nel 2021, solamente il 6,6% degli spostamenti, senza sostanziali variazioni rispetto al 2020. Tuttavia, in termini di pernottamenti, sono proprio i viaggi di lavoro che registrano un marcato aumento (+61% rispetto al 2020) che porta la loro durata media a 4,3 notti (oltre una notte in più rispetto al 2020). Anche i viaggi per vacanza sono mediamente più lunghi rispetto al 2020 (da 6,1 a 6,5 notti); pertanto, la durata media dei viaggi nel loro complesso aumenta e si attesta a 6,4 notti (5,9 notti nel 2020).
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2021, il Nord-Est, con quasi 1,7 milioni di posti letto (33,9% del totale nazionale), è la ripartizione con la maggiore capacità ricettiva; seguono ben distanziate le ripartizioni del Centro e del Mezzogiorno, con circa 1,3 milioni di posti letto ciascuna (25% del totale nazionale). Il Nord-Est è la ripartizione con il più elevato numero di posti letto per mille abitanti (149,9); tutte le sue Regioni superano il numero di posti letto per mille abitanti rilevato a livello nazionale (86,4). Il Nord-Ovest registra il valore più basso tra le ripartizioni (50,9), con l’eccezione della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste che, con 465,7 posti letto per mille abitanti, occupa il primo posto nella graduatoria delle Regioni italiane. Nel Centro, solo il Lazio ha un numero di posti letto per mille abitanti (75,6) inferiore a quello nazionale.
Nel 2021, le Regioni in cui si registra il maggior numero di presenze turistiche (di residenti e non residenti), sono: Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Queste Regioni accolgono complessivamente circa 148,5 milioni di presenze (51,3% del totale nazionale).
Viaggi di vacanza breve per regione di destinazione. Anno 2021 (composizioni percentuali)
Viaggi di vacanza lunga per regione di destinazione. Anno 2021 (composizioni percentuali)
Per quanto riguarda il complesso dei viaggi, nel 2021, le Regioni più visitate dai residenti in Italia sono Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto, ospitanti complessivamente il 51,2% dei flussi turistici, con quote che variano tra il 6,9% del Veneto e l’11,3% della Toscana. Quest’ultima Regione è la meta privilegiata per le vacanze (11,5%), soprattutto se brevi (15,2%), mentre è terza in classifica (9,2%) per i soggiorni lunghi, dopo Puglia (11,2%) ed Emilia-Romagna (10,8%). Per lavoro, si viaggia di più nel Lazio, in Lombardia ed Emilia-Romagna che, complessivamente, accolgono il 45,2% dei viaggi d’affari in Italia.
L’emergenza sanitaria da COVID-19 continua a condizionare negativamente la partecipazione al turismo in tutte le aree del Paese, soprattutto nel primo trimestre 2021, a causa della seconda ondata pandemica. Nel resto dell’anno, coerentemente con l’andamento della diffusione del virus e l’allentamento delle restrizioni negli spostamenti, rispetto al 2020, si registra un aumento della quota dei residenti che viaggiano, ma su livelli ancora lontani da quelli del 2019.
Permangono forti differenze nella propensione a viaggiare: la popolazione residente nel Sud e nelle Isole viaggia meno rispetto alla popolazione residente nelle altre Regioni italiane. La partecipazione al turismo è maggiore nel Nord-Ovest in tutti i trimestri del 2021, soprattutto in estate (51,3%) e in autunno (16,6%), quando le quote dei residenti in quell’area che viaggiano si allineano a quelle registrate prima della pandemia.
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2021, in Europa, negli esercizi ricettivi, si registrano in media 62,9 posti letto ogni mille abitanti. La Croazia ha il valore di gran lunga più elevato (269,0); subito dopo, piuttosto distanziati, Austria e Cipro che superano i 100 posti letto ogni mille abitanti, seguiti da Lussemburgo, Grecia, Malta, Italia e Slovenia. Nel periodo dal 2000 al 2021, in Europa, è cresciuta la capacità ricettiva rispetto alla popolazione residente, passando da 48,3 a 62,9 posti letto per mille abitanti. Anche l’Italia registra un aumento considerevole, passando dai 68,7 posti letto per mille abitanti nel 2000 agli 86,4 del 2021. La maggior parte dei Paesi dell’Ue registra una permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi inferiore alle 4 notti. L’Italia si colloca in sesta posizione (3,68 notti), superando la permanenza media registrata a livello dell’Ue 27 (3,08 notti). In cima alla graduatoria, troviamo la Croazia al primo posto con 5,49 notti, seguono Malta, Cipro, Danimarca e Grecia, tutte con una permanenza media al di sopra delle 4 notti.
Un confronto completo tra i Paesi europei sull’andamento della domanda turistica è attualmente possibile solo facendo riferimento ai dati del 2020. Con lo scoppio della pandemia da COVID-19, il livello di partecipazione al turismo dell’Unione Europea, nel suo complesso, subisce una significativa contrazione: nel 2020, il 38,1% dei residenti europei di 15 anni e più ha effettuato almeno una vacanza lunga (di 4 notti o più), a fronte di circa il 50% registrato nel 2019. Al primo e all’ultimo posto in graduatoria si collocano, rispettivamente, la Francia (59,4%) e la Romania (9,5%). L’Italia (23%) resta al di sotto sia della media europea, sia di Paesi vicini come Spagna (49%), Germania (43,2%) e Austria (38,1%), sebbene anch’essi interessati da una forte riduzione della partecipazione al turismo.
Persone di 15 anni e oltre che hanno fatto almeno un viaggio di 4 notti o più per vacanza. Anno 2020 (per 100 residenti con le stesse caratteristiche)