Le grandezze macroeconomiche descrivono la struttura e misurano lo stato di salute e la capacità di crescita dell’economia di un Paese. La più importante è sicuramente il prodotto interno lordo (Pil) che rappresenta il risultato finale dell’attività di produzione di una determinata area geografica. Le risorse a disposizione di un’economia (Pil e importazioni) possono essere utilizzate per l’acquisto di beni di consumo, essere investite o esportate:consumi, investimenti ed esportazioni sono le tre componenti della domanda aggregata. La somma di spesa per consumi e per investimenti definisce la domanda nazionale.
In breve
- Nel 2017 la spesa totale per ricerca e sviluppo in Italia è uguale all’1,38% del Pil, inferiore a quella media dell’Unione europea (2,07%) e dei principali Paesi Ue.
- Nel 2017, il personale impegnato in attività di R&S aumenta del 9,5% rispetto al 2016. Il 62,5% degli addetti opera nel settore privato, il 25,3% nelle Università e il 12,2% nelle Istituzioni pubbliche.
- Nel 2019 il 72,1% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza un sito web o pagine web per valorizzare la propria attività (56,5% nel Mezzogiorno). A livello europeo l’Italia è diciottesima in graduatoria.
- Nel 2017 in Italia i giovani tra i 20 e 29 anni con un titolo di livello terziario in discipline tecnico-scientifiche sono 14,5 per mille. Persiste il divario fra maschi (17,1) e femmine (11,7).
- Nel 2019, usa Internet il 70,4% della popolazione di 6 anni e più. Si connettono alla Rete, tra i giovani fra i 15 e i 24 anni, nove su 10.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
Nel 2017, in Italia, l’ammontare della spesa totale per attività di ricerca e sviluppo (R&S) interna sostenuta da imprese, Istituzioni pubbliche, Istituzioni private non profit e Università, è di circa 23,8 miliardi di euro, con un incremento del 2,7% rispetto all'anno precedente. L’incidenza percentuale della spesa totale per la ricerca e sviluppo sul prodotto interno lordo è pari, nel 2017, all’1,38%, ed è sostanzialmente stabile rispetto al 2016.
Spesa totale per ricerca e sviluppo in percentuale del Pil
Nel 2017, il personale impegnato in attività di R&S (espresso in unità equivalenti a tempo pieno) ammonta a 317.628 unità, con un aumento del 9,5% rispetto al 2016. Il 62,5% degli addetti dedicati alla R&S opera nel settore privato (imprese e Istituzioni private non profit), il 25,3% nelle Università e il 12,2% nelle Istituzioni pubbliche.
Nel periodo 2014-2016, si stima che il 48,7% delle imprese industriali e dei servizi con 10 o più addetti abbia realizzato o introdotto innovazioni. Una buona parte della crescita è effetto dell’aumento degli investimenti in innovazioni di prodotto e processo. Le imprese con attività innovative di prodotto/processo (innovatrici in senso stretto) passano infatti dal 31,9% nel periodo 2012-2014 al 38,1% nel periodo 2014-2016. Aumentano anche gli innovatori di successo (35,7% delle imprese), ossia le imprese che hanno portato a termine le loro attività innovative introducendo almeno un’innovazione di prodotto o di processo sul mercato o al proprio interno. La propensione innovativa è in netta ripresa tra le piccole e medie imprese, mentre tra le grandi è in lieve calo per effetto di una minore propensione registrata nei servizi; dal punto di vista settoriale, la propensione innovativa si rafforza nell’industria ma è ancora contenuta nei servizi.
Nel 2019, permane stabile la quota di imprese con almeno 10 addetti che dispongono di un proprio sito web o di pagine su Internet (72,1%) per valorizzare la propria attività.
La quota di giovani di età tra i 20 e 29 anni residenti in Italia che nel 2017 hanno conseguito un titolo di livello terziario in discipline tecnico-scientifiche (14,5 per mille) registra una crescita di 0,7 punti rispetto al 2016. Crescono pressoché nella stessa misura anche i tassi per genere, lasciando però invariato il divario tra maschi (17,1) e femmine (11,7).
Nel 2019, usa Internet il 70,4% della popolazione di 6 anni e più. Tra i giovani di età tra i 15 e i 24 anni, nove su 10 si connettono alla Rete. Navigano su Internet il 74,2% degli uomini e il 66,9% delle donne; va però sottolineato che, fino ai 44 anni, le differenze di genere sono molto contenute e tra i giovani di 11-17 anni si registra un vantaggio a favore delle ragazze.
Nel 2019, il 74,7% delle famiglie accede alla rete da casa utilizzando una connessione a banda larga. Dal 2010 al 2019 aumenta considerevolmente (da 43,4% a 74,7%) la quota di famiglie che dispongono di una connessione veloce per accedere a Internet da casa, con un incremento medio annuo di 3,5 punti percentuali.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
Nel 2017, oltre un terzo (35,3%) della spesa totale per R&S si concentra nel Nord-Ovest del Paese, segue il Nord-Est con una quota pari al 26,4% del totale; il Centro e il Sud coprono, rispettivamente, il 23,7% e il 10,7% del totale, mentre è pari al 3,9% la quota delle Isole. In termini di incidenza della spesa totale in R&S sul Pil regionale, le tre Regioni con i valori più alti dell’indicatore sono: Piemonte (2,09%), Emilia-Romagna (1,98%) e Lazio (1,70%).
Considerando la spesa delle imprese per ricerca e sviluppo rapportata al Pil, ad occupare le prime tre posizioni sono Piemonte (1,71%), l’Emilia-Romagna (1,50%) e Lombardia (0,98%).
Nel 2017, in Italia, si rilevano in media 5,2 addetti alla R&S ogni mille abitanti. Al Nord quasi tutte le Regioni, ad eccezione della Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste e della Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen, mostrano valori prossimi o superiori alla media nazionale e i valori più alti dell’indicatore si registrano in Emilia-Romagna e nella Provincia Autonoma di Trento. Anche le Regioni del Centro, ad eccezione dell’Umbria, mostrano valori superiori o in linea con il dato medio nazionale, mentre tutte le Regioni del Mezzogiorno si attestano su livelli inferiori alla media nazionale.
La quota di imprese del Mezzogiorno che utilizzano il sito web (56,5%) non cresce e si conferma il divario di quasi 20 punti percentuali rispetto al Centro-Nord (76,1%). Anche la quota delle imprese del Centro, però, si colloca ancora al di sotto della media nazionale, mentre le imprese del Nord fanno da traino.
Nel periodo 2014-2016, in termini di propensione innovativa, si conferma il primato delle imprese residenti in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Una minore propensione all’innovazione caratterizza le imprese residenti nel Mezzogiorno. Ultime in graduatoria sono le imprese residenti in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Sardegna e Calabria.
Imprese con attività innovative di prodotto e di processo. Anno 2016 (percentuale sul totale imprese )
Nel 2017, la quota di giovani in età compresa tra i 20 e i 29 anni residenti in Italia che hanno conseguito un titolo in discipline tecnico-scientifiche aumenta di 0,5 punti per mille nelle Regioni del Nord-Ovest, in particolare in Piemonte (0,7 punti), e di 0,4 punti nel Mezzogiorno. Tra le Regioni del Mezzogiorno gli aumenti più consistenti si registrano in Molise (+1,6 punti per mille) e Basilicata (+1,5).
Nel 2019, permane un forte squilibro nell’uso del web tra Centro-Nord e Mezzogiorno (73,2% a fronte del 65,1%). Nella Provincia autonoma di Trento si rileva la più alta percentuale di internauti (76,4%), mentre la quota più bassa è presente in Calabria (62,1%).
Nel 2019 le differenze tra le Regioni sono ancora notevoli e permane il vantaggio del Centro-Nord; in Trentino-Alto Adige/Sudtirol, Veneto e Lazio la quota di famiglie dotate di connessione a banda larga sfiora 80%. All’opposto le Regioni con il minor tasso di diffusione sono: Molise, Calabria, Basilicata e Sicilia. Rispetto al 2018 non si registrano variazioni significative ad eccezione della Calabria per la quale si evidenzia un incremento di 1,9 punti percentuali della quota di famiglie dotate di connessione a banda larga.
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2017, la spesa per la R&S nell’Ue assorbe il 2,07% del Pil. Svezia, Germania, Austria e Danimarca superano la soglia del 3% fissata come obiettivo comune per la Strategia Europa 2020; l'Italia si colloca al di sotto dei principali partner europei e non ha ancora raggiunto il proprio target nazionale fissato all’1,53% del Pil.
Nel 2017, nella Ue gli addetti alla R&S (unità equivalenti a tempo pieno) sono mediamente 6,1 ogni mille abitanti. L'Italia, con 5,2 addetti alla R&S ogni mille abitanti, si colloca al di sotto delle principali economie europee.
Nel 2019, per quanto riguarda l’utilizzo dei siti web da parte delle imprese l'Italia è al diciottesimo posto tra i Paesi Ue, registrando 6 punti percentuali in meno della media europea (78,0%). Danimarca, Paesi Bassi e Svezia sono ai primi posti nell'utilizzo dei siti web con quote superiori al 90,0%.
Nel triennio 2014-2016 l’Italia, con oltre la metà di imprese che hanno svolto attività innovative, si colloca al di sopra della media europea (50,6%) anche se la distanza dai Paesi leader nell’innovazione quali Belgio, Finlandia, Germania e Austria risulta ancora importante.
Nel 2017, il tasso di conseguimento di un titolo terziario in discipline tecnico-scientifiche tra i giovani di età tra 20 e i 29 anni cresce ancora nella maggior parte dei Paesi europei, in particolare in Irlanda, Polonia, Croazia e Portogallo. In Italia la crescita (+0,7 punti rispetto al 2016) è ancora insufficiente a colmare il divario rispetto a molti Paesi europei; per ben dieci Paesi l'indicatore risulta superiore al 20 per mille.
Nel 2019, l'Italia si trova tra le ultime posizioni nella graduatoria europea con il 74% di utenti regolari di internet in età tra i 16 e i 74 anni. Il valore medio per i Paesi dell’Ue è 85%, mentre tra i Paesi con le percentuali prossime al 100% vi sono Danimarca, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia.
Nel 2019, la percentuale di famiglie italiane che dispone di un accesso ad Internet mediante banda larga è inferiore alla media europea (89%). I Paesi Bassi hanno raggiunto un tasso di accesso del 98%.
Utenti di Internet (per 100 persone di 16-74 anni con le stesse caratteristiche)