Ambiente
L'Italia nel contesto europeo
Nel 2017, la produzione dei rifiuti urbani nell’Ue28 è in media aumentata a 487 kg pro capite. La raccolta è cresciuta in quasi tutti i paesi membri, tranne che a Malta, in Belgio, Lussemburgo, nei Paesi Bassi, Cipro e Italia. Il nostro Paese si colloca appena sopra la media, al 16° posto della graduatoria crescente.
Continua a diminuire, viceversa, la quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica. Tuttavia nell’area la situazione rimane diversificata, con numerosi paesi del centro Europa e alcuni del nord che hanno un valore notevolmente inferiore alla media europea. Tra i più virtuosi Svezia, Belgio, Germania, Danimarca e Paesi Bassi, mentre l'Italia è il linea con la media Ue.
Nel secondo periodo d’impegno del protocollo di Kyoto (2013-2020), il target per i paesi Ue è la riduzione delle emissioni collettive del 20% rispetto ai livelli del 1990. I 28 paesi hanno già raggiunto l'obiettivo, con una riduzione delle emissioni di gas serra complessive del 24% tra il 2016 e l'anno base.
Nel quadro per le politiche dell’energia e il clima (2020-2030), il nuovo obiettivo per l’Ue di riduzione è del 40%, per l’Italia la riduzione fissata è del 33%.
L'Italia nel 2015 è tra i paesi con il maggior consumo di acqua potabile e si colloca al quinto posto della graduatoria decrescente.
Nel 2017, nell'Ue28 le aree adibite alla balneazione(rappresentate dalle acque marino-costiere, di transizione e interne superficiali) sono 21.509 (165 in più rispetto al 2016). L'Italia, con i suoi 5.531 siti, è il paese europeo con il maggior numero di acque di balneazione, seguito a distanza da Francia (3.379), Germania (2.287), Spagna (2.219) e Grecia. In lieve diminuizione i siti che soddisfano gli standard più severi di qualità, con il nostro Paese che si colloca al nono posto della graduatoria decrescente.